
La luce come linguaggio del progetto
Come descriveresti la famiglia Musa in tre parole?
Musa è funzionale: una serie completa, varia, che assolve a diverse potenze, diversi cablaggi, diversi orientamenti e montaggi molteplici.
Musa è versatile: qualunque sia la situazione d’uso, tra retail, museale, ecclesiastico, living, Musa si presta ad essere una soluzione.
Musa è minimale: tre forme essenziali — retta, cilindro e parallelepipedo — si accostano e interagiscono, mantenendo la pulizia delle proprie linee per creare un oggetto nuovo e adatto all’estetica contemporanea.
Qual è stata la principale ispirazione?
Sono stato ispirato principalmente da esigenze: volevo risolvere diverse necessità progettuali con un’unica estetica di prodotto, poiché sul mercato la scelta di prodotti così versatili non è così ampia e varia.
Quali le sfide incontrate durante il processo di progettazione?
L’obiettivo di realizzare un prodotto con più puntamenti e con ampia orientabilità è stato sicuramente quello più sfidante: limitare il numero di snodi senza perdere funzionalità ha richiesto uno studio approfondito. Inoltre, la volontà di creare dei moduli replicabili mi ha portato ad accorgimenti progettuali specifici per ottenere che una stessa “case” di alimentazione fosse adatta per tutta la gamma della famiglia.
Qual è il tuo punto di vista in merito all’intelligenza artificiale?
L’intelligenza artificiale può essere e potrà essere un ottimo strumento, può rendere il lavoro più snello e veloce, se utilizzata nel modo corretto. È fondamentale, secondo me, però, che sia controllata e controllabile, o non sarà più valorizzato il lavoro delle persone.
Cosa ti aspetti per il futuro nel campo del lighting?
Il lighting non sarà più solo luce: mi aspetto un’interazione tra le tecnologie, così che la luce potrà fare anche altro oltre che illuminare… e io sto già pensando a questo futuro.
Format Design Studio
Designer: Luca Turrini